giovedì 18 dicembre 2014

La religiosità e la sua dimensione politica




Il 9 dicembre è iniziata a Udine all’ISSR Istituto Superiore di Scienze Religiose la prima conferenza del ciclo sul pensiero di Luigi Sturzo. Nel suo saluto iniziale, il direttore prof. don Govanni Del Missier ha evidenziato l’importanza di questa iniziativa con il Centro Sturzo che attiva una collaborazione con realtà che condividono il territorio e la passione formativa e culturale. Trattasi di un momento significativo che amplia l’offerta formativa del corso di morale sociale dell’ISSR diretto dal prof. don Franco Gismano a cui partecipano anche gli studenti degli altri corsi. La presidente del CISS Daniela Vidoni prendendo spunto dalla prefazione al "Lessico sturziano" ha sottilineato che si è ancora lontani dalla comprensione autentica del patrimonio ideale di don Sturzo. Più che per unire, le sue idee sono state utilizzate per dividere: per dividere l’impegno stesso dei cattolici in politica, fra cattolici sociali e cattolici liberali; per dividere fra interpretazioni, supposte autentiche. Se fosse chiaro che "moralizzare la vita pubblica" e "portare Dio nella politica" era il compito che don Sturzo si era dato nella sua vita nell’agone politico, forse sarebbe altrettanto chiaro che le divisioni prendono forma su orizzonti ideologici e di breve portata. Politica e religione sono per Sturzo due sfere autonome ed allo stesso tempo in continua tensione dialettica, ma distinzione non significa opposizione. Come lo Stato è una forma sociologica funzionale al bisogno di ordine e di sicurezza della società, lo è anche la Chiesa che soddisfa alla necessità sociale di principi etici e finalistici. Il relatore prof. Bruno Tellia, è partito dalla "morte di Dio" annunciata negli anni sessanta e si è domandato come mai nel mondo c’è la rinascita del fenomeno religioso soprattutto fuori dall’Europa con la nascita dei partiti religiosi. Da notare che i discorsi sulla crisi irreversibile del fattore religioso si sviluppano unicamente nel mondo cristiano occidentale influenzando anche i cattolici. L’enorme complessità causata dalla globalizzazione spinge le persone a trovare una semplificazione che è rappresentata a livello spirituale e comportamentale da movimenti religiosi con regole chiare e semplici che vengono prese alla lettera senza interpretazioni. Vedasi ad esempio l’enorme crescita dei cristiani evangelici nelle Americhe e in Cina, il risveglio dell’Islam, il dinamismo politico della chiesa ortodossa russa. La religione può esercitare un ruolo importante nella soluzione dei conflitti politici se le istituzioni politiche riconoscono la libertà religiosa intesa come possibilità di esprimere il proprio credo religioso in ambito sociale e politico. Tale libertà, che è diversa dalla libertà di culto, in Europa trova sempre più opposizione. E’ indispensabile un dialogo interreligioso vero dove la violenza non ha posto, dove ciò in cui si crede può essere solo accettato e rispettato dall’altro. Rendere effettiva la libertà religiosa e favorire processi di modernizzazione in tutti i paesi sono anche le condizioni per affrontare uno dei pericoli più seri che incombono sul mondo: la trasformazione in globale del conflitto fra Islam e cristianesimo, oggi circoscritto in ambiti locali.

martedì 9 dicembre 2014

Lessico sturziano - ciclo di convegni in Friuli Venezia Giulia








 
Il lessico sturziano presenta la vita ed il pensiero di Luigi Sturzo rileggendo e valorizzando i termini con cui lui si esprime, nella volontà di cogliere il senso autentico della sua riflessione e lasciando così che Sturzo spieghi Sturzo. Tutti gli autori del "Lessico", oltre cento docenti delle università statali, pontificie, centri di ricerca italiani ed esteri di matrice ideologica e politica diversa, hanno avuto come obiettivo il superamento di quelle condizioni che hanno ostacolato ed ancora oggi ostacolano la diffusione del patrimonio intellettuale sturziano in quanto le ideologie hanno declinato questo patrimonio a seconda della propria lettura provocando difficoltà di dialogo, di confronto e di studio. Con questa iniziativa culturale viene dimostrato che partendo dal metodo e dalla visione sturziana della realtà è possibile un dialogo ed una sintesi per una nuova progettualità sociale. Questo sforzo, attraverso più di 200 lemmi elaborati, offre un valido strumento per la ricerca futura e rappresenta l’occasione per accorgersi della ricchezza del suo pensiero che affonda nelle ragioni profonde dell’essere.
Gli organizzatori sono il Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo di Udine come capofila in partenariato con il Comune di San Daniele e con la CISL di Udine in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose mons. Alfredo Battisti di Udine ed il contributo finanziario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Il programma ha il patrocinio dell’Arcidiocesi di Udine, dell’Arcidiocesi di Gorizia, dell’Università degli studi di Udine, della Fondazione CRUP e l’adesione di numerose Associazioni cattoliche e laiche. L’obiettivo è attingere dal ricco patrimonio ideale e dalla stimolante visione antropologica e sociale di Luigi Sturzo per affrontare con rinnovata speranza, fiducia ed energia i nodi che sta vivendo la nostra società.
Il ciclo di 12 convegni che si terranno a Udine, San Daniele del Friuli, Gorizia e Trieste ha come titolo generale "Dal Lessico sturziano il metodo, gli ideali, le idee di Luigi Sturzo per la nostra società". Si affronteranno problemi di oggi che trovano nel Lessico la riflessione ancora attuale di Sturzo.

Il ragionamento di Sturzo quando si domanda in che cosa consista il "bene comune" muove da una considerazione di fondo: ogni impegno in termini di operatività sociale e politica, per essere significativo deve essere la risultante di un preciso orientamento etico, altrimenti si cade nella sterilità dell’agire politico e nella burocratizzazione delle strutture sociopolitiche. La prospettiva trascendentale è per lui fondante per il bene comune: Dio è il principio ed il fine di tutto.
Il primo convegno si terrà il 9 dicembre alle ore 17,30 in Sala Scrosoppi, viale Ungheria, 22 a Udine ed avrà come titolo "Dalla morte di Dio al ritorno di Dio. La religiosità e la sua dimensione politica". In un momento in cui la sfera pubblica post-secolare è chiamata ad un nuovo apprendimento della sfera religiosa, guardare a Sturzo come esempio possibile e fecondo fra fatto secolare e fatto religioso, diventa occasione di dialogo e di sintesi. Egli con i suoi scritti ci offre la possibilità di rielaborare in senso cristiano la visione di una comunità di uomini politicamente organizzata. E’ questo il senso dell’apertura e della laicità dell’idea sturziana della politica e al contempo della ricchezza e della rilevanza pubblica della religione per il fatto secolare. Politica e religione sono per Sturzo due sfere autonome ed allo stesso tempo in continua tensione

dialettica. Questo tema lo ha trattato nel volume "Chiesa e Stato" e nelle sue pagine possiamo leggere anticipazioni riprese dal Concilio Vaticano II nella la Gaudium et Spes.

sabato 22 novembre 2014

La religiosità e la sua dimensione politica






È forse venuto il momento di accogliere Sturzo di ritorno dall’esilio, evidenziando il presupposto fondamentale della sua straordinaria esperienza:l’identità cristiana su cui si è innestato un ministero intrecciato di vita, di cultura e di arte, di azione cattolica e di attività amministrative, di lotte politiche e religiose, lungo l’asse della retta intenzione di servire Dio e di non lavorare per sé, ma per gli altri e per Dio [cfr. Luigi Sturzo, Lettere non spedite, il Mulino, Bologna 1996, p. 104]. A più di cinquant’anni dalla sua morte, il Lessico sturziano intende riproporre, questa volta con il solo metodo del rigore scientifico, dal teologico al sociologico, dal filosofico allo storico, dall’economico al politico, i capisaldi del ricco pensiero del sacerdote di Caltagirone. Lungi dal rappresentare un compendio dogmatico o ideologico, il Lessico sturziano si propone di offrire a una nuova generazione di studiosi e cultori, una prima forma di storicizzazione del pensiero di don Luigi Sturzo. Si dirà: con i limiti stessi della storicizzazione! E per fortuna! Perché è così che sarà possibile rilanciare la ricerca su don Luigi Sturzo, ben al di là di ogni approccio ideologico, unitamente all’intera storia del movimento democratico cristiano europeo.